Giornale di bordo del decimo giorno
Autore Amedeo

Decimo giorno di navigazione. Momento buono per fare il punto della navigazione, di questi primi giorni di esperienza atlantica. Di questi marinai che mi accompagnano, anzi io accompagno loro in questa avventura. Dal punto di vista nautico debbo dire che e' stata una grande esperienza. Sotto il pofilo umano cominci ora a delinearsi uno stile particolare, le esperienze attraverso le quali siamo passati hanno temprato gli animi, infuso a tutti sicurezza in noi stessi, a me sicurezza nell'equipaggio, e all'equipaggio sicurezza nello skipper.

La mia di stima me la sono guadagnata in questi dieci giorni con una navigazione ben fatta. Per navigazione qui da noi si intende la scelta della migliore, rotta da percorrere.

Dopo aver cominciato male nella manica, oltre ad avere forza otto sul naso, controvento, avevo anche sbaglitao la tattica, mi sono ripreso con un filo rasente capo Finisterre in Francia che ci ha regalato una dozzina di miglia e poi il capolavoro e' stato fare il filo, questa volta di rasoio veramente alla perturbazione ciclonica a largo del portogallo, anche se non era un uragano abbiamo sfiorato l'occhio della perturbazione di poche miglia e questo mi ha concesso di avere sempre il vento in poppa.

Adesso la mia rotta ad Ovest sembra averci portato tra le prime posizioni. Ma credo che la stima dell'equiopaggio me la sono guadagnata con le sei ore al timone passate con forza 10.

Mi sono tenuto su con caffe italiano nel termos, acqua dalla bottiglia e attacandomi al barattolo del miele. Questo fatto di ingoiare sorsate di miele puro ha stupito molto gli inglesi il cui mondo culinario rimane comunque un mistero irrisolto per noi pastaroli. Da parte mia , aver mandato I mie ragazzi a prua sommersi dalle onde, aver sempre ottenuto all'istante ogni manovra fatta senza discusione, averli visti all'opera nonostamnte disagi e mal dl mare mi ha infuso un vago senso di sicurezza e di confort.

 Mi dedico adesso piu' alla navigazione ed al riposo che alle manovre in coperta, anzi quando vado in coperta in genere faccio casino, ma un po' strillando un po' mettendoli a disagio comunque li tengo su.

Ho anche elaborato una teoria sulla comodità della vita e
I risultati.

Ve la dico in due parole.

Da una parte voglio tutti ben riposati caldi e ben nutriti , siamo l'unica barca che ha caricato frutta, cioccolata, sfiziosità a volontà. Dall'altra sono contrario a questa nuova filosofia per la quale tutti vanno rispettati, trattati con adeguato tatto e comprensione, capiti e spronati. Mi sembra un modo di viziare le persone, l'unico risultato che ottieni che non avendo difficolta' , malumori apparenti o evidenti motivi di risentimento, tutta
l' energia deve essere repressa , non le si puo' dare libero sfogo con l'unico risultato di viziare tutti ed appiattire verso il basso la media delle energie circolanti. Insomma poca carota e qualche bastone.

So che in molti interpreteranno in maniera equivocal cio' che dico, ma tornero' sull' argomento, un giorno nel quale magari avro' preso una incazzatura, vedrete come tutto sara' piu' chiaro evidente a riprova di quanto affermo.

 In ogni caso la vita a bordo per il momento e' fin troppo piacevole, il mare si e' calmato, la calma piatta l'abbiamo superata, il caldo e' arrivato (siamo in T shirt) e procediamo in testa verso Capo Verde.