II TAPPA: i momenti salienti 

Testimonianza diretta dallo Skipper Amedeo

Partiti da Buenos Aires ho deciso per la rotta più breve verso Staten Island, l'isola che forma con la Terra del Fuoco il canale che immette nel Pacifico Australe. Subito le altre barche che hanno puntato a largo hanno preso un discreto vantaggio, ho tenuto duro fino alla fine sulla mia rotta più diretta ed alla fine a quasi trecento miglia dal canale la scelta ha pagato e Vaio è risalito in terza posizione subito dietro Sark e BG, le condizioni variabili nell' Atlantico ci avevano comunque consentito delle buone medie giornaliere vicine alle 200 miglia nelle 24 ore.

 Nel mezzo dello stretto una calma piatta di circa 12 ore però consente a tutte le barche di riavvicinarsi e dopo una notte passate tra lo sciacquetio delle foche intorno alla barca, ripartiamo con trenta nodi di vento sul naso alla volta di Capo Horn, insieme al gruppo. Optiamo come prestabilito nella strategia di regata per la rotta più a sud, sperando così di avere venti più costanti e beneficiare per primi dei salti di vento che ad ogni passaggio del fronte freddo delle parturbazioni accompagnano le basse pressioni. Questi cambi repentini della direzione del vento in genere avvengono contemporaneamente allo schiarita del cielo, un po come nel Tirreno avviene con il maestrale dopo una perturbazione.




Questa scelta che abbiamo ostinatamente seguito per oltre 1200 miglia ci ha portato bordo dopo bordo fin sui 60 gradi di latitudine sud e benché non ci fossero avvisi di Iceberg abbiamo avuto neve e ghiaccio a bordo molte volte. Toccati i 60 gradi senza aver conseguito alcun vantaggio sul resto della flotta ho approfittato di un momento favorevole per risalire verso nord distanziando Barclays la barca che ci aveva battuto nella prima tappa per un soffio, che non ha più recuperato lo svantaggio. Rientrati nel mezzo del gruppo abbiamo faticosamente risalito posizione su posizione fino ad arrivare la secondo posto poco prima della boa Alfa. Il Waypoint Alfa è una boa virtuale che il regolamento di regata impone di doppiare lasciandola a sinistra ad evitare rotte di avvicinarsi troppo al limite degli Iceberg. Un bordo sbagliato mi è costato la seconda posizione alla boa, ma come Vaio è abituato a fare, ci siamo riconcentrati e abbiamo continuato a lottare per le prime posizione fino a quando siamo incappati in una alta pressione che prima ha letteralmente raggruppato tutta la flotta in non più di 50 miglia e poi fermato a differenza delle barche che scelta una rotta più a nord, evitavano le calme e prendevano un vantaggio di un centinaio di miglia impossibile da recuperare nelle ultime 1.000 miglia di percorso.


La meteorologia nei 40 ruggenti e 50 urlanti mi ha sorpreso per due fattori, il confondersi, sovrapporsi e mescolarsi di differenti basse pressioni, fronti, occlusioni e quant'altro la meteorologia preveda in queste latitudini. Invece di una perturbazione con i suoi fronti caldi e freddi associati siamo stati immersi in un cielo grigio, in una nuvolosità permanente con salti di vento continui un vento reale che bizzarramente passava dai 35 nodi con punte di 40 costringendoci a bulinare con un vento contrario apparente di 45 nodi e onde di 4, 5 metri, ai dieci nodi con mare quasi calmo ed onda lunga. Sempre di prua, sempre con il più stretto angolo al vento possibile ad eccezione di due giorni con vento in poppa e spinnaker a riva. L'arrivo di nuovo emozionante e più simile ad un match race che ad una regata oceanica ha visto 4 barche , Vaio, Samsung e Mee to you oltre ad Immagine con la sua drammatica storia a lieto fine, a poche miglia di distanza e gia in vista della costa della Nuova Zelanda e dell'arrivo.


Il vento è salito fino a 40 nodi, nessuno ha ammainato il fiocco due a favore del tre come facciamo in queste condizioni, nessuno ha opatato per la trinchetta da tempesta invece della trinchetta normale, abbiamo preso tre mani di terzaroli e sfortunatamente la testa della nostra randa è uscita dalla cabaletta sull'albero impedendoci di bolinare al meglio. Abbiamo comunque grazie a continui bordi preso un vantaggio su Mee to You e ci siamo ritrovati all'ingresso della baia di Wellington a due lunghezze da Samsung, debbo dire che questa volta Matt Riddel lo skipper aaustraliano che avevo battuto a Buenos Aires è stato più bravo e freddo di me ed ha tagliato la linea del traguardo dopo oltre 6.000 miglia con dieci lunghezze di vantaggio.

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Potremoli 31 luglio 2006, Vento di Prua, il libro di Amedeo Sorrentino edito da Longanesi, si classifica 4° al premio letterario Bancarella Sport.
Paolo Liguori ha presentato in piazza la finale del premio letterario Bancarella Sport. Requisiti: I libri devono essere ambientati nel mondo dello sport e pubblicati nell'anno 2005.Giuria: composta da 120 librai. N° libri selezionati: 63. Amedeo, trattandosi della sua prima opera letteraria,  si dice molto soddifatto del risultato e sta già pensando al seguito del suo racconto...





pagina modificata il 13.1. 2005.
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